Sino ai confini

97ª giornata missionaria mondiale. Tutti viaggiano, tutti si spostano da una parte all’altra della terra. Si parte per fare la guerra e conquistare il paese altrui, si parte per fare fortuna e tornare arricchiti. Partono gli esploratori, partono gli astronauti, partono i disperati in fuga da guerra e fame.

Si parte perché è bello viaggiare e visitare altri paesi. Partire in missione è questo e molto di più. Partire in missione di certo non è e non deve essere un andare per convincere e imporre la propria visione della vita, fosse anche la verità del vangelo di Gesù. Difficile è trovare un equilibrio e nella storia sono stati commessi molti errori, ma altrettante sono state le opere di bene. Missione è vivere con la gente che hai raggiunto lontano da casa tua.

Sentire tuoi i problemi, la cultura, le speranze di quella gente. Ci dice oggi Papa Francesco nel suo messaggio: “Ogni discepolo missionario è chiamato a diventare, come Gesù e in Lui, grazie all’azione dello Spirito Santo, colui-che-spezza-il-pane e colui-che-è-pane-spezzato per il mondo.

A questo proposito, occorre ricordare che un semplice spezzare il pane materiale con gli affamati, nel nome di Cristo, è già un atto cristiano missionario. Tanto più lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza, perché l’Eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”.

Chi segue il vangelo, porta il vangelo. E il vangelo si porta in un modo soltanto: con le opere di misericordia. Ecco perché ove giunge un missionario sorgono ospedali, scuole, pozzi d’acqua e campi coltivati. La prima missione è andare ad amare tutti, sino ai confini del mondo…. https://lalocandadellaparola.com/2023/10/22/sino-ai-confini/

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